Per divertirsi fino a morire Installazione per il Triennale Design Museum 2010, Milano [exhibition]
Nel corso del ventesimo secolo svariate volte si e’ tentato l’esercizio di provare a immaginare come sarebbe potuto essere vivere nel secolo successivo.
Qui arrivati (nel ventunesimo secolo), possiamo dire che in una certa qual misura Orwell ci aveva visto giusto (postulando un mondo distopico). Semplicemente, la distopia non ha preso le forme suggerite in 1984 (piuttosto che “Brazil” o le altre distopie che tutti conosciamo).
Pero’, tra George Orwell e Aldous Huxley, e’ il secondo ad aver capito che cosa sarebbe successo.
Nessun grande fratello, nessun regime dispotico, nessuna deprivazione o mancanza di informazioni e/o liberta’. Semmai l’opposto. Una totale liberta’, una quantita’ infinita di informazioni a nostra disposizione. Nessna verita’ nascosta, solo milioni di verita’ tra cui affogare.
Huxley intuiva che sarebbe stato il desiderio a condannarci. Da questo punto di vista la nostra Torre di Babele e’ un enorme studio televisivo, in piazza Duomo a Milano.
Un luogo bellissimo, affascinante, meraviglioso. Dove lavorare, abitare, vivere, nascere e morire.
Il medium televisivo analogico e digitale trasformato in architettura.
Project leader: Stefano Mirti
Cliente: Quali cose siamo_Terza edizione del Triennale Design Museum